IL CACTUS, torna la rubrica scientifica del prof. Marco Taverni | SCIENZART

Ognuno di noi ha nella propria mente la rappresentazione ideale di un cactus, ma dal punto di vista botanico bisogna fare alcune precisazioni. 
Con questo termine si fa riferimento non a una pianta in particolare, ma a una intera famiglia, quella delle Cactaceae, comprendente circa 150 generi e 3000 specie di piante succulente con fusti spinosi (le cosiddette “piante grasse”).
L’area di distribuzione naturale di questa famiglia è il continente americano, dal Canada alla Patagonia, in ambienti tipici quali steppe, praterie, zone semidesertiche, ma anche subtropicali. Una sola specie (Rhipsalis baccifera) si trova spontanea anche nell'Africa centrale, in Madagascar e nello Sri Lanka. Le Cactaceae probabilmente giunsero in Europa con i viaggi di Cristoforo Colombo e nei secoli si sono naturalizzate anche in Africa, Australia e Asia.


Caratteristiche
La loro caratteristica comune è la presenza di un fusto succulento spesso ricoperto da foglie spinose più o meno grandi e appuntite o da una fitta lanugine biancastra che si originano da particolari gemme dette areole. Hanno fiori appariscenti molto variabili per colore e forma e la fioritura può avvenire in diversi periodi dell'anno, a seconda della specie. 
Nella maggior parte dei casi il fiore è bianco o variamente colorato, di grandi dimensioni ma senza profumo. In altre specie i fiori sono più piccoli e disposti a formare una corona all’apice del fusto. 
Grazie al loro polline a al loro nettare attirano impollinatori quali insetti, uccelli e pipistrelli. Anche la dispersione dei frutti e dei semi avviene per opera di uccelli come i colibrì, insetti tipo formiche e mammiferi, in particolare pipistrelli che sono determinanti per l’impollinazione delle cactacee americane. 

I cactus sono molto specializzati per la sopravvivenza in ambienti aridi. Fusti e foglie hanno aspetti molto diversificati: alcuni fusti hanno funzione foto sintetica e presentano tessuti specializzati nell’immagazzinare l’acqua, altri invece sono molto ridotti e protetti da foglie trasformate in spine. Hanno un particolare metabolismo (CAM) che permette di incamerare anidride carbonica durante la notte (quando la perdita d’acqua è minore) che verrà utilizzata per la fotosintesi durante il giorno successivo. Ed è per questo che sono tra le poche piante che è possibile tenere in camera da letto senza la preoccupazione del consumo notturno di ossigeno.

Teofrasto
Kaktos
Il nome Kaktos (κάκτος) appare nella letteratura classica con Teofrasto che lo utilizzò per indicare il carciofo selvatico (Cynara). Successivamente fu impiegato nel 1753 da Linneo per denominare un genere, Cactus L., in cui egli collocò tutte le ventidue specie di cacti allora conosciute. Oggi questo genere non esiste più. In Italia le Cactaceae sono rappresentate essenzialmente da alcune specie di Opuntia, la più importante delle quali è Opuntia ficus-indica, diffusa soprattutto in Sicilia, Toscana (soprattutto nell'arcipelago toscano), Calabria, Liguria, Puglia, Sardegna e lungo i versanti soleggiati e protetti di tutta la costa italiana. Produce frutti commestibili, i noti fichi d’India.


Immaginario collettivo
Nell’immaginario collettivo questo nome rimanda a molteplici rappresentazioni: dalla leggenda dei cactus che dissetano i viaggiatori (il succo cellulare è aspro, caldo e non bevibile!), ai giganteschi saguari dei film western, ai cacti dei cartoni animati.
Fino al secolo scorso il cactus non è mai stato soggetto letterario privilegiato. 
Più recentemente invece numerosi sono gli autori che per rappresentare idealmente un certo tema hanno utilizzato riferimenti ai cactus in saggi letterari, francobolli e rappresentazioni teatrali, per una casa discografica e per la rivista di un noto Liceo Artistico...


Fichi d'India: proprietà e valori nutrizionali
I fichi d'India sono ricchi di vitamina C, tanto che in passato i navigatori li usavano per prevenire lo scorbuto. Hanno una forte carica di potassio e magnesio, contengono molte fibre che aiutano la peristalsi intestinale e contrastano il problema della stitichezza. 
Sono indicati come spuntino da dieta perché, proprio grazie all'apporto di fibre, aumentano il senso di sazietà. Inoltre, sono utili per assimilare meno grassi e zuccheri, tenendo dunque a bada glicemia e sovrappeso. I fichi d'India favoriscono, tra l'altro, la diuresi, riducendo il rischio di calcoli renali.
Il loro apporto calorico è limitato: per 100 grammi di frutta rilasciano 55 kcal.

Autore: Prof. Marco Taverni

Titolo: Il cactus

Rubrica: ScienzArt

Per la foto in copertina si ringrazia il sig. Sergio Gaglioti

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