Analisi dell'opera a cura di Francesca Giangravè, classe 1 A, Cascina
Nel “Doppio segreto” Magritte raffigura uno sfondo azzurro,
diviso tra mare e cielo, su cui è rappresentato il busto di una donna, dalla
pelle liscia e lucida.
Lo stacco del viso con la testa è quasi uno strappo o un
taglio, scopre sulla destra l’interno del corpo: non organi umani, ma una
materia metallica, fatta di cilindri e sfere, un motivo che Magritte propone
frequentemente nelle sue opere, che in questo caso assumono un aspetto
minaccioso, come se si trattasse di un qualcosa di malinconico, sia per il
colore che per la consistenza del materiale.
L’enigma che reca l’immagine, un
volto staccato, con uno sguardo fisso, il cui non si capisce se esso è un uomo
una donna, con l’espressione rigida. Magritte, il maestro dello straniamento
della visione, costruisce un’immagine tanto meticolosa e nitida quanto assurda
e inquietante.
Uno sdoppiamento del soggetto come spesso avviene nei suoi
quadri, non facili da comprendere con varie interpretazioni di significato.
Personalmente l’opera può rappresentare una maschera, che possono indossare tutti per non
rivelare la propria parte pura e veritiera, che se la rivelassimo, ci
renderebbe davvero vulnerabili agli occhi degli altri.
Docente esperto: prof.ssa Agata Mirabella
Tutor didattico: prof.ssa Francesca Lerna
Scritto da Francesca Giangravè, classe 1 A, Cascina
Progetto: P.O.N. “Miglioro il mio Italiano tra testo
argomentativo e poesia”.
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