Scopriamo il Maestro RAFFAELE DE ROSA, scritto da Sofia Bargi, classe II D Pisa | INFORMART


Raffaele De Rosa è nato nel 1940 a Podenzana (MS) in Lunigiana, dove ha trascorso i primi sei anni della sua vita nei villaggi di Pomarino e Pallerone. Si trasferisce prima a Pomarino, poi a Pallerone e a Napoli vicino al cimitero di Poggioreale.

Trascorre la sua infanzia e la sua vita con i nonni, anche se in effetti cresce isolato ed impara a giocare da solo nel tentativo costante di trasferire il suo spirito in animali, oggetti, piante.

A La Spezia è proprio la nonna ad obbligarlo a studiare il violino, strumento che odia. Di riflesso si mette di nascosto a dipingere. Questo periodo ha lasciato un segno indelebile nella sua pittura adulta. All'età di 16 anni, arrivò a Livorno dove frequentò la Scuola Trossi - Umberti di pittura, scultura e storia dell'arte, ma dopo tre mesi la abbandonò perchè non riusciva ad apprendere gli insegnamenti dei suoi profesori.

A soli diciannove anni firma il suo primo contratto e va a Neuchàtel in Svizzera. Tornato di nuovo a Livorno, riesce a vendere tutte le sue opere al signor Stefanini, avendo così l'opportunità di compiere serenamente le sue ricerche e scelte pittoriche.

Apre uno studio a Firenze e nel 1963 stipula un contratto con Ruggero, noto mercante d'arte fiorentino. Nello stesso periodo collabora con il livornese Mario Mariotti, che nel 1969 organizza la prima mostra personale di De Rosa.

Nel 1971, l'artista iniziò a sviluppare lo stile più congeniale per lui: la pittura fantasy. Lui non aveva mai dipinto, disegnava solo a china, però con l'aiuto di altri pittori si ritrovò a dipingere dal vero su tavole di legno.

Nel 1975 inizia a lavorare con la Graphis Arte di Milano, occasione importante per farsi conoscere anche all'estero. Imparò a disegnare con le tavolette e a conoscere i colori, ha dipinto in tutta Italia e all'estero. Sin dagli anni ’70 De Rosa espone i suoi lavori in mostre personali e collettive in tutta Europa, dal 2002 le sue opere sono inoltri in mostra permanente negli Stati Uniti.

Negli anni '80 espone a Copenaghen presso l‘Istituto Italiano di Cultura, all'Art Expo di New York e nel 1984 tiene una mostra a Gerusalemme e nel 1985 a Parigi presso la Maison de l‘Unesco.

Nel 1989 il suo nome comincia a circolare negli ambienti universitari suscitando interesse fra specialisti di Antropologia e di tradizioni popolari. Ha realizzato anche un totale di 17 film quando è stato in Spagna per tre anni.

Raffaele De Rosa è un pittore colto, lontano dalla ricerca gratuita dell’effetto. Nei suoi dipinti di paesaggi si muovono figure fantastiche, personaggidefiniti o sfumati, animali alieni. Ci possiamo riferire tanto a miti remoti quanto a realtà future, Raffaele De Rosa evade la realtà e ne inventa un’altra sostituendo il quotidiano oggettivo con una sua creazione teatrale. Nei suoi quadri convivono l’Oriente e l’Occidente con il gusto della sintesi, tutto moderno ed europeo, e l’attrazione per l’arabesco e la decorazione. 

Architetture gotiche sposano luci di derivazione anti-naturalistica, i drammi e le gioie del pensiero trovano tutte spazio tra quei pinnacoli e quelle altezze irraggiungibili ed insondabili.

Quella di De Rosa è dunque una “cartografia” fantastica, dove la realtà spunta in modo indistinguibile da ciò che è impossibile, dove ciò che noi consideriamo immaginario può invece appartenere al mondo reale. I suoi quadri sono fotogrammi di un unico racconto, dove spesso l’iconografia è un pretesto perché la storia divenga leggenda.

Come scrive Pietro ClementeLa pittura di De Rosa non è tuttavia racconto, è piuttosto illustrazione, e come tale più ambigua e più aperta. L’illustrazione infatti è evocazione ed ambientazione, creazione di scenari in cui guidare l’immaginario narrativo. È punto di connessione, senza dovere di continuità sequenziali, tra l’immaginario non-iconico dei racconti interiorizzati e il mondo della visione in cui possono essere tradotti”.

Scritto dall'alunna  Sofia Bargi

Alunna: Sofia Sam Bargi

classe: II D Pisa, a.s. 2021/22

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