Ricordi di Anna Bocco scritto dalla prof.ssa Silvia Tomasi | PRIMA PAGINART

 


“Ho conosciuto Anna Bocco agli inizi del mio insegnamento di storia dell’arte nelle scuole superiori: nel settembre 1992, vinto il concorso, la mia prima sede fu l’Istituto d’Arte Russoli, e Anna è stata la mia ‘tutor’ nell’anno di prova, prima della conferma in ruolo. Una tutor non standard, ma d’eccezione.

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Ricordo che alle mie domande ingenue e leggermente ansiose sui programmi, sui voti da dare, su tutta la parte burocratica del mestiere di insegnante rispondeva con non più di qualche suggerimento volante, e sempre con un pizzico di ironia; comunque facessi, facevo bene. Il che mi aiutava molto. Con lei il discorso si spostava subito sulle ‘cose’ - luoghi visti, e da vedere; libri letti, o da leggere; mostre, artisti, oggetti, città, paesaggi. 

Ci siamo così incontrate, ed è nata la simpatia e poi la bella amicizia continuata negli anni che rimpiango. Io la vedevo, fin da quel primo anno, chiacchierare con colleghi e studenti nei corridoi con uno stile tutto suo, molto schietto; certi giudizi (non soltanto estetici) erano magari un po’ tranchants, dettati comunque sempre da un interesse sincero nelle cose, da predilezioni e passioni che venivano motivate con grande intelligenza. 

Una cosa che mi ha colpito fin da quel primo anno, e mi è entrata dentro, è che anche quello che fanno i ragazzi nei laboratori è degno del massimo interesse. 

La cosa forse più bella dell’insegnamento della storia dell’arte in una scuola artistica è infatti vedere come i talenti creativi individuali crescano con l’ampliarsi della cultura visiva e della consapevolezza della dimensione non univoca, ma complessa dei fenomeni artistici, in senso storico, sociale, politico, perfino filosofico

Anna Bocco era capace, con understatement, eleganza e naturalezza nel conversare, di farmi capire tutto questo.

Scritto dalla Prof.ssa Silvia Tomasi

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