Una didattica senza contatto è possibile? Scritto dalla prof.ssa Agata Concetta Mirabella

UNA DIDATTICA SENZA CONTATTO E' POSSIBILE?

Quest’ultimi quindici mesi di vita scolastica, penso che abbiano segnato un periodo storico importante soprattutto per gli insegnanti, i quali hanno dovuto affrontare una didattica che non è didattica, ma è qualcosa di nuovo, di rivoluzionario, di inimmaginabile, di catastrofico ma che personalmente mi ha dato solo una conferma di quanto prima di essere docenti di italiano, di storia, di matematica, di scienze naturali, di storia dell’arte o altre materie. Ciò che conta è essere se stessi e non perdere il contatto con gli studenti dal punto di vista umano. 

Se si perde il contatto con le studentesse e gli studenti è finita! E’ inutile pretendere che imparino cosa sia il Capitolare di Quierzy, o la variabile di una funzione polinomiale quando gli elementi della comunicazione non funzionano attraverso la famigerata Didattica a Distanza, la DAD!


L’unica persona di fatto che apprende bene, a mio avviso

 è solo il docente, oltre al desktop del pc! 

A tal proposito, durante quest’anno ho cercato, insegnando italiano, storia e geografia di ingegnarmi e cercare tra un’ora di didattica a distanza e un’ora reale di didattica in presenza,  di creare prima di tutto, un feeling tra me e le mie classi, e poi, per quanto possibile, di svolgere una didattica partecipata, dove a prevalere fosse il dialogo e la trattazione di argomenti sociali. 

Ho cercato di dare tutti quegli imput positivi, per venire incontro agli allievi più “fragili” e aiutarli a non abbattersi, a sentirsi parte del gruppo classe e scuola e ho cercato di dare loro delle basi forti per poter riprendere la vita, nel modo migliore possibile, soprattutto nel momento in cui  si troveranno ad affrontare le relazioni interpersonali al termine dello stato di emergenza. 

Perché, attenzione, cari insegnanti! Se parte degli studenti hanno reagito, tutto sommato bene in questa situazione di crisi, molti di loro si sono adagiati, pensano che condurre una vita del genere rientri nella normalità… per cui non abbassiamo la guardia! 

Cerchiamo di tirar fuori il meglio di noi stessi, il nostro sapere, la nostra esperienza di vita per donarla ai nostri studenti! 

Le mie idee, la mia programmazione, le mie energie utilizzate per tenere alto l’interesse e la curiosità delle alunne e degli alunni, si sono poi concretizzate nella seconda parte di quest’anno scolastico 2020-2021, grazie ad un intervento online, organizzato lo scorso 4 maggio dalla Consulta Provinciale delle Studentesse e degli Studenti di Pisa,  in collaborazione con l’Associazione “PREPOS – prevenire è possibile”; 

MA GLI ABBRACCI?
COSA STA SUCCEDENDO ALLE RELAZIONI 
INTERPERSONALI TRA GLI ADOLESCENTI

questa conferenza che ha coinvolto gli studenti adolescenti delle scuole superiori di secondo grado della città di Pisa, è stata, a mio avviso un’iniziativa lodevole perché ha fornito tante risposte sul comportamento che gli adolescenti devono tenere per non perdere le relazioni interpersonali fra pari e nella società, durante questo periodo di reclusione forzata che abbiamo attraversato e stiamo ancora attraversando. 



Per cui in linea con il mio obiettivo, ho preparato le mie classi, 1A, 2B, 3A, 3B e 3E, alla partecipazione della conferenza, attraverso il dialogo, affrontando delle problematiche ostiche, attivando, in particolare nella classe 1A, laboratori di life skills all’aperto. 

Magari, non sono stati raggiunti appieno tutti gli obiettivi, però credo che il messaggio sia arrivato agli studenti e alle studentesse ed il feedback sia stato positivo…Per cui se non nell’immediato, saranno solo gli effetti del tempo a darcene conferma.

Si ringraziano i proff. Simone Graziani, Luisa Giorgetti e Marella Sbrana.

Scritto dalla  prof.ssa

Agata Concetta Mirabella


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