RITROVARSI NEL COLORE, dipinti di Chiara Puccetti, classe I A, Pisa | OPERE



Chiara Puccetti, alunna della classe I C della sede di Pisa, in questo periodo difficile di pandemia, si ritrova nei colori delle speranza. Per una persona con spettro autistico è difficile convivere con la solitudine, là dove la didattica frontale diventa fondamentale per la motivazione è la comunicazione.

Il desiderio di tornare a scuola è per i nostri studenti al centro della vita, così come per le loro famiglie. Io mi commuovo nel vederli da dietro uno schermo.
L'evasione nel colore amplia il panorama comunicativo, tutto diventa immersione tattile e tangibile, un volo liberatorio, come quello di un aquilone.
Il colore qui diviene anche forma di equilibrio, una evoluzione volitiva che l'acquerello stende gestualmente sul foglio di carta, finché la composizione prende forma e vita.
Un tenue rosa diventa un fiore di maggio,una mescolanza di colori anima un bosco primaverile e sereno che fa fuggire la paura.
Bastano pochi tratti per far cantare un uccellino e un leggero debordare dai contorni, da' movimento ad una rievocazione di Chagall.
Nessuno di noi aveva vissuto una simile esperienza di quarantena, è  stato difficile per tutti speciali e normodotati,  il virus ci rende tutti  ugualmente fragili come bambini in attesa di una carezza.




La prima rosa di Maggio, in copertina, ha i colori tenui , la primavera sembra fare delicatamente capolino come se ,bussando alle porte dell'inverno, facesse risvegliare la natura dal suo sonno.
Nella seconda immagine la forza della vita si fa più preponderante  preannunciando la rinascita.
È sorprendente come, via via che Chiara dipinge la natura, il colore diventi energico nel crescendo di una sinfonia.

I passaggi cromatici sono inconsci, ho messo l'allieva di fronte a fogli completamente bianchi insieme alla tavolozza degli acquerelli.
I colori sembravano confusi, ma alla fine del lavoro, tutto ha un ordine ben preciso e sembra studiato ad hoc. Molto importanti sono anche le sgocciolature che rendono ancora più spontaneo l'impatto emotivo.

Scritto dalla prof.ssa Sandra Lucarelli

Opere: Chiara Puccetti, classe I A, Pisa

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