PREMIO STUDIO ALBERTO OTTOLENGHI, intervista ad Irene Volpi | INFORMART


Sabato 23 novembre 2019, presso il Palazzo del Consiglio dei Dodici, in Piazza dei Cavalieri a Pisa, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei sei migliori cervelli delle scuole superiori della Provincia di Pisa diplomati nell’ultima sessione di esami di stato 2019.
Alla consegna del 44° Premio di Studio “Alberto Ottolenghi”, ideato e voluto nel 1975 dall'allora Primo console dei Maestri del Lavoro a Pisa,  erano presenti la Dirigente Scolastica prof.ssa Gaetana Zobel, la prof.ssa Maria Luisa Morabito, vicaria della sede di Pisa, il prof. Piero Ferrari e i proff. in pensione Alberto Scattolin e Vincenzo Bertini.

I premi sono destinati a studentesse e studenti meritevoli che abbiano conseguito il diploma Superiore e che siano stati ritenuti "eccellenti" da una commissione dei Maestri del Lavoro su indicazioni degli Istituti Scolastici della Provincia. Il premio Alberto Ottolenghi, giunto alla sua quarantaquattresima edizione consecutiva, è organizzato dal Consolato di Pisa dei Maestri del Lavoro, patrocinato dal Coune di Pisa e finanziato della famiglia Ottolenghi.

La redazione di Cactus 2.0 ha intervistato l'eccellenza dell'Artistico, ossia l'ex alunna Irene Volpi della classe quinta sezione D dell'indirizzo Architettura.
Buona lettura.

d- Il Premio Ottolenghi corona un percorso fantastico all’interno del Liceo Artistico. Come ti senti dopo aver raccolto quello che hai seminato?
r- E’ stata una piacevole sorpresa anche perché non sapevo dell’esistenza di questo Premio. D’altra parte mi sono sentita gratificata da un riconoscimento per l’impegno che ho messo nello studio durante questi cinque anni.


La premiazione del 23.11.19

d- Come prosegue il tuo percorso dopo il 100 e lode conquistato dopo l’Esame di Stato a luglio di quest’anno?
r- Sostenuto l’Esame di Stato, io e miei ormai ex compagni, per me più amici che compagni, ci siamo goduti la meritata estate, ognuno con i propri viaggi di maturità organizzati da mesi. Sono stata a Londra con sei di loro e poi a Barcellona con una vacanza studio. Pur avendo un’idea di massima delle mie preferenze per lo studio universitario, mi sono documentata presso vari Atenei (Pisa, Firenze, Bologna). A settembre mi sono quindi immatricolata al Corso di Studio in Storia e tutela dei beni archeologici, artistici, archivistici e librari a Firenze, con curriculum Beni Archivistici e Librari. E’ questo un corso riguardante i beni culturali con particolare attenzione all’ambito archivistico e librario con lezioni mirate di archivistica, biblioteconomia, restauro del libro e del manoscritto…


Irene e le amiche di classe

d- Cosa consigli ai più piccoli che sono in procinto di iscriversi alle superiori?
r- Sicuramente non sono la persona più adatta a dar consigli. Per dirla tutta quando mi sono stati dati, poche volte li ho seguiti. Una delle prime cose da fare è informarsi bene sull’indirizzo scolastico che più ci attira, partecipando agli Open Day e parlando direttamente con gli studenti. La cosa più importante, secondo me, è non lasciarsi influenzare dalle chiacchiere di corridoio, ascoltare con senso critico i professori e anche i vostri genitori: i voti più alti non fanno di voi il candidato perfetto per una determinata scuola, sei bravo a matematica, allora vai allo scientifico! Non abbiate paura di imporvi, di fare una scelta che molti potranno ritenere sbagliata. Dopo aver portato a termine una scuola che per alcuni non era quella giusta per me, sono soddisfatta non solo per la preparazione che mi ha dato ma anche per la ricchezza umana dell’ambiente scolastico, per la quantità di stimoli ricevuti necessari a formare un buon senso critico.


La sala dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano a Pisa

d) La tua quinta ha vissuto un percorso che possiamo definire di passaggio. Da un Liceo ancora troppo Istituto d’Arte ad un Artistico digitalizzato. Come avete vissuto questa trasformazione dal libretto cartaceo a quello elettronico, passando dalla pagella virtuale e dall’applicazione sul cellulare. Insomma, una scuola al passo con i tempi?
r- Il cambiamento è stato lento e graduale, ma passare dal libretto “papiro”, un anno verde, un anno azzurro, al digitale, non è stato poi così traumatico. Noi Millennials siamo abituati alla vita virtuale e il registro elettronico non è stato altro che una nuova applicazione da aggiungere nella home, un registro facile e veloce da consultare in qualsiasi momento e sempre a portata di mano. La cosa è risultata più problematica per alcuni prof protagonisti di qualche simpatica gag: per una volta siamo stati noi studenti ad insegnare loro qualcosa!
D’altra parte per quanto riguarda la didattica il Russoli già era un Artistico “digitalizzato”.


Il Cactus del Russoli

d) Cosa ne pensi di Cactus, la rivista on line del tuo Russoli?
r- Trovo che sia un’iniziativa molto carina, soprattutto perché riprende quel filo conduttore con l’ex Istituto d’Arte ed è uno spazio che si arricchisce con il contributo degli studenti. Apprezzo anche la scelta “green” del digitale seppur io ami i formati cartacei.

d- Qual è stato il tuo rapporto con i docenti, Maestri d’Arte e di vita, capaci di trasformare Via San Frediano, 13 nella seconda casa?
r- Come seconda casa roba da favole, cinquanta stanze, dodici bagni, posizionata in centro storico, con vista su Piazza dei Cavalieri e sulla Torre Pendente! Bando agli scherzi, le qualità e il valore dei docenti mi appaiono ancora più evidenti ora che posso “giudicarli” oggettivamente. Veri Maestri d’Arte e di vita capaci sì di trasmetterci competenze scolastiche ma attenti anche alla nostra formazione umana, promuovendo le eccellenze ma senza creare attriti o discordie tra i ragazzi, fornendo stimoli e contatti con le realtà esterne alla scuola, valorizzando il lato positivo di ogni studente, con un occhio di riguardo allo spirito di aggregazione della classe. Hanno sempre condotto il rapporto con noi su un piano di autorevolezza e non di autorità, riuscendo, senza farsi prendere la mano, a distinguere i momenti di studio da quelli di svago. La buona riuscita nel curriculum scolastico della mia classe, è già di per sé una prova della bontà di tutti gli insegnanti che si sono succeduti in questi cinque anni. Ripensando a tanti momenti di vita scolastica e soprattutto ai giorni delle gite, posso dire che forse, oltre che Maestri, sono diventati nostri amici!



Il logo della Federazione dei Maestri del lavoro d'Italia

d- Infine, ti ringraziamo per il tempo concessoci e ti regaliamo tutto lo spazio per saluti, messaggi, inviti, consigli e…
r- Tempo speso bene! Saluto il personale ATA, tutti i prof, anche quelli andati in pensione durante e alla fine del quinquennio, le due presidi Giuliani e Zobel, tutti i miei compagni di classe. Un sentito in bocca al lupo ai ragazzi che quest’anno affrontano la Maturità che, avendola io già superata, posso garantire non è la bestia nera di cui tutti parlano.
Grazie a voi, continuerò a seguirvi!

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