Sorprendere, sorprendersi, ogni volta che ci immergiamo in un paesaggio, ogni volta che diveniamo parte del paesaggio stesso. Con le studentesse e gli studenti del Liceo Artistico Franco Russoli siamo andati a visitare i luoghi che dettero i natali al grande Leonardo.
Abbiamo celebrato la nascita e non la morte, visto che quest’anno son passati esattamente cinquecento anni dalla sua scomparsa. Il nostro pellegrinaggio, sento il dovere di affermarlo, ha omaggiato l’eterna nascita del Maestro rinascimentale.
Il prof. Valerio Mezzetti, il prof. Fabio Leonardi ed il Maestro Leonardo da Vinci
Una società che si rispetti ha il dovere di considerare l’Arte e i suoi grandi figli VIVI e vegeti.
Spesso nei momenti bui, quando tutto va male, penso al grande Gino Bartali.
Il campione su due ruote da buon Toscanaccio amava dire questa frase:
In questa massima rivedo tutta quella sana cocciutaggine toscana, capace di spingere e sostenere tutti coloro che affrontano mille salite...e di salite il Maestro Leonardo ne ha affrontate tante.
Delineare un segno, restare affascinati da un assordante silenzio che solo la Natura può dare, mantenere il battito cardiaco all’unisono con il fruscìo delle foglie mosse da un vento disegnato,
barocco, plastico come nei disegni di quel ragazzo di Vinci.
Credere, sperimentare, osservare ogni cosa del creato per dare un’importanza fondamentale al tempo e al ritmo delle stagioni.
«Nacque un mio nipote, figliolo di ser Piero mio figliolo a dì 15 aprile in sabato a ore 3 di notte. Ebbe nome Lionardo. Battizollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci, in presenza di Papino di Nanni, Meo di Tonino, Pier di Malvolto, Nanni di Venzo, Arigo di Giovanni Tedesco, monna Lisa di Domenico di Brettone, monna Antonia di Giuliano, monna Niccolosa del Barna, monna Maria, figlia di Nanni di Venzo, monna Pippa di Previcone»
Insieme al prof. Valerio Mezzetti s'è fatto questo bellissimo pellegrinaggio a casa del Maestro in una giornata bellissima irradiata da un sole primaverile. Abbiamo ripercorso quei luoghi e ne abbiamo assaporato i colori.
L’essenza del sapere, attraverso la meraviglia di quel Leonardo bambino che corre libero in mezzo ai campi, dovrebbe rimanere in ognuno di noi. Quel far niente, coadiuvato dallo zio Francesco, che lo rese un osservatore incredibile.
Noi piccoli artisti del Liceo Russoli siamo andati a rendere omaggio a colui che ha disegnato tutto prima di tutti con infinito amore, dedicando la sua vita alla Vita.
La casa natale ha trasportato ognuno di noi nel pensiero del grande Maestro.
Così piccina tra colline d'ulivi, affaccia su quell’orizzonte toscano infinitamente pittorico, animato dal volo degli uccelli capaci di tracciare segni in cielo.
Non è facile parlare di Leonardo al passato.Credo che dopo questa esperienza le studentesse e gli studenti del Liceo Artistico Russoli potranno rileggere la storia con un occhio più sensibile.
Le scienze che vanno di pari passo con le Arti, come se non ci fosse una divisione (sempre sostenuto n.d.a.). Arte e Scienza, Arte e disciplina...
Grazie alla conoscenza possiamo essere liberi. Questa è l’eredità che ci lascia il Maestro di Vinci.
Scritto e disegnato dal prof. Fabio Leonardi
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