Opera e relazione dell'allieva Noemi Filippi, classe Quinta Serale 18/19
Spesso è inevitabile che il pensiero non si arresti e prosegua il suo percorso evoluto di metamorfosi, anche durante le ore della notte attraverso il sogno.
Questa traslazione dall'essere sveglio al momento del sonno conduce il mio percorso creativo in alcune direzioni. Nel dipinto ho realizzato una maschera con diverse funzioni culturali ad esempio: religioso, funerario e teatrale.
Questa realizzazione comprende la concezione della persona, mediante la maschera, essa è dunque plasmata a seconda delle situazioni e può essere cambiata ad ogni cambio di status.
Non è mai definita e,soprattutto, non rende conto della vera personalità del soggetto.
Secondo la teoria dello specchio qualcuno o qualcosa che di particolarmente irritante rispecchia qualcosa che noi non amiamo e non siamo disposti a vedere.
Come tutti i simboli, notiamo l'ambivalenza della maschera: se da un lato,
imprigionando il soggetto nel personaggio, possedendolo ed escludendo così ogni espressione di autenticità,
lo rende nevrotico, dall'altro, come ci testimoniano le culture di tutto il mondo,
è veicolo, manifestazione ed espressione del sé.
Dunque, la lacrima diventa così uno dei mezzi espressivi di un'emozione, che deve essere detta in un altro linguaggio. Un linguaggio che è impastato di nostalgia e di assenza, di dolore e tristezza, ma anche di gioia e di luce.
Quindi, quando la parola si blocca, allora il corpo cerca di esprimersi.
Una bocca chiusa, serrata o bloccata indica, una chiusura mentale, delle difficoltà espressive o un ostacolo che non ci permette di esprimere quello che pensiamo; gli occhi chiusi indicano il non voler affrontare le cose, non vogliono vedere. I tentacoli della piovra hanno una propria vitalità legata al culto della vita e un rapporto confidenziale con la natura nonostante, tenga distanti, il sole & la luna, che rappresentano la razionalità & l'inconscio.
La mano svolge un'azione diretta facendo uscire il fuoco dal cranio e non a caso sta al centro dell'opera; simboleggia la luce della notte, l'indomabilità dei pensieri e del sentimento, ma soprattutto la luminosità dell'essere.
Il libro, alla nostra destra, raffigura la cultura e la sapienza; ispirandomi ad alcuni filosofi del '900.
Il filo lega il libro al pensiero, proprio come il surrealista André Breton, mia fonte d'ispirazione.
Ho realizzato il definitivo su carta ad acrilico e tratto pen e l'originale verrà realizzato a olio su tavola e tratto pen; verrà eseguita tale rappresentazione degli elementi attraverso l'utilizzo del foglio argento per quanto riprende la luna e la lacrima, oro per quanto riguarda l'elemento sole e rame per riprendere le labbra. Tale tecnica verrà riproposta anche nell'elemento fuoco in modo da accentuare l'importanza del pensiero umano che alimenti i pensieri del cosmo psicologico.
Scritto dall'allieva Noemi Filippi
Realizzato in scala 1:1, 35cm x 40cm , spessore 2cm.
Sarà collocato nel parco della Pace a Pontasserchio all'entrata principale.
Commenti
Posta un commento