MANGIARE SANO E' ARTE scritto da Katie Felici, classe 3 F, Pisa | INFORMART



scritto dall’allieva Katie Felici, classe 3 F, Pisa

I disturbi del comportamento alimentare. Incontro con la dott.ssa Gianna Di Loreto, la dott.ssa Carla Piccione e la dott.ssa Sara Pucci, operatrici ed esperte impegnate nelle attività di prevenzione, diagnosi e cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare.

Al Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa si è tenuto un interessante incontro sul tema dei disturbi del comportamento alimentare, dove hanno preso parte gli alunni del progetto Pon - al quale partecipo anch’io - con le loro insegnanti prof.ssa Chiara Balbarini, prof.ssa Agata Mirabella e le prof.sse  Monica Bacci e Maila Marinai, referenti del Progetto.




Durante l’incontro si è aperta una discussione sugli stereotipi di bellezza da una domanda posta a noi alunni dalle operatrici: “Qual è secondo voi la donna o l’uomo considerata/o bella/o?”, ci hanno domandato… cioè, qual è la nostra concezione di bellezza.

Ognuno ha cominciato a esporre la propria visione: chi preferiva gli occhi azzurri abbinati ai capelli neri, chi capelli castani con occhi verdi e così via. Le operatrici hanno evidenziato come sia la società a proporre certi parametri estetici che possono assumere la connotazione di stereotipi. 
Questa affermazione ha dato il via ad un acceso dibattito. 
Una mia compagna, Alessia Cecere, non era d’accordo perché secondo lei non è vero che può piacere solo un tipo di bellezza. La bellezza secondo lei è soggettiva. 


Le esperte hanno spiegato che esiste una componente "soggettiva" legata all'idea di bellezza che ognuno di noi si forma attraverso la propria esperienza (contesto sociale, area geografica di provenienza, epoca storica..) e una componente "oggettiva" (immagini proposte dai media come belle); in effetti dovrebbero esserci più idee e contributi originali per superare un’idea stereotipata di bellezza, un’alternativa. Tutto questo tema riguarda un modo di pensare:
  “O sei così, quindi rispondi a degli stereotipi o non sei così quindi non vai bene”. 


Le conclusioni sono state che noi adolescenti potremmo superare questi stereotipi, cercando magari di affrontarli e di cambiarli. Tutto dovrebbe partire da NOI. 
Potremmo dire basta e non dovremmo mettere da parte, offendere o addirittura ridicolizzare chi non risponde a questi stereotipi, accettare tutti per quello che sono. 
Anch’io voglio dire basta a tutto questo, basta avere in testa idee non mie: ribelliamoci! 
Ma fino a che noi non prenderemo in mano questa situazione niente cambierà.

Scritto da Katie Felici, classe 3 F, Pisa

Progetto: P.O.N. “Miglioro il mio Italiano tra testo argomentativo e poesia”
Referente: prof.ssa Chiara Balbarini





approfondimenti e informazioni


immagini tratte dalla rete

Commenti