L'ARTE DELL'ACQUA SPIEGATA. Scritto da Serena Bevilacqua, classe 5 B, Pisa | MOSTRA


Scritto dall'allieva Serena Bevilacqua, classe 5 B, Pisa

Il Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa e Cascina è stato catapultato sulla stampa nazionale e su tutti i social per l'ormai famosa e dibattuta mostra intitolata L'Arte dell'Acqua. Le polemiche e gli elogi hanno, però, messo in secondo piano tutta l'esposizione e accentrato l'attenzione solo  su una parte dell'installazione "incriminata" e allo stesso tempo "osannata" da un pubblico abbastanza superficiale, che ha sfruttato l'occasione essenzialmente per alzare un polverone mediatico alla vigilia dell'ultima tornata elettorale europea. Il nocciolo della questione è atavico, ma a quanto pare sempre attuale: l'arte e la libertà di espressione.

La mostra in Via San Bernardo,6 a Pisa presso lo Studio Gennai

Il Corso di potenziamento delle classi quarta e quinta B, tenuto dal prof. Roberto Martini, propedeutico all'esperienza dell'arte contemporanea, è riuscito a dar vita ad un dibattito spigoloso, ma pur sempre utile sia alla riflessione sull'attualità, sia alla formazione artistica orientata verso il mondo esterno. Serena Bevilacqua, della classe quinta B, illustra per le lettrici ed i lettori di Cactus 2.0 tutta L'Arte dell'acqua.

Buona lettura.

ILLUSIONE IN MOVIMENTO

Opera di Greta M., Laura A. e Serena, l'opera è ispirata ai quadri delle ninfee di Claude Monet, la tenda bianca semitrasparente che si muove alternando una andamento lento ad uno un po' più veloce, dona una sensazione di calma e tranquillità rilassando chiunque la guardi. La scelta di non usare colori è dettata dal desiderio di non voler disturbare percettivamente la mente.

SEA INTERLUDES

Gli indumenti e i teli utilizzati per questa danza sono in bella mostra per mostrare il lavoro fatto. Le macchie di colore sono frutto dei movimenti delle due autrici che hanno ballato sulle note di Sea interludes, melodia di Benjamin Britten. Brano ascoltato in uno dei primi incontri del corso che riproduceva il cambiamento, da mosso a tranquillo, del mare. Opera di Chiara e Alice P.


BARCHETTA

Il video della barchetta che affonda è ispirato ad un fatto di cronaca avvenuto non molto tempo fa, una nave è sparita in mezzo al mare, la carta bagnandosi si appesantisce facendo affondare la barchetta tutto questo dovrebbe far riflettere; quanto è fragile ed imprevedibile la condizione umana?L'opera è stata realizzata dadi Luis Alvero detto Beppe.


FISHEYE

È stato divertente giocare con la boccia d'acqua ed osservare i cambiamenti del volto. La boccia piena d'acqua, opera di Chiara e Alice P., è stata messa in mostra per permettere a chiunque di divertirsi, proprio come hanno fatto le ideatrici.


RICORDI

Due maschere quasi interamente bianche che emergono dal muro apparentemente potrebbero non significare nulla, ma con più attenzione potremmo notare che le facce tristi, senza nome, senza genere, razza e senza segni particolari sono riconducibili a qualsiasi persona. 
Questo è un tributo a tutte le vittime del mare, nelle tragedie e nella morte non ci sono distinzioni di ceto sociale, di religione, in determinate condizioni siamo soltanto esseri umani, e dovremmo ricordarcelo sempre. L’inchiostro che ho voluto usare per fare qualche tratto e le lacrime di una delle due maschere è rosso, per ricondurre al sangue e verde come la speranza di non aver più vittime del mare e della disperazione come in passato. Opera di Serena (autrice dell'articolo n.d.r.).


EMOZIONI APPESE

L'opera di Desada è fatta con palloncini riempiti d'acqua e appesi in modo sfalsato al soffitto, che donano un senso di pace e tranquillità. Senza accorgersene si rimane incantati ad osservare non solo palloncini, ma anche le ombre proiettate sul muro scordandosi di tutto ciò che c'è intorno.

TIPI D'ACQUA

L'opera di Jacopo e Alice B. è fatta di foto che compongono un'onda sulla parete, raffigurando gli autori su vari specchi d'acqua, sulle pozzanghere, sui laghi e sul mare. E' interessante il cambiamento dell'acqua nei colori e nelle forme rispetto alla luce, alla prospettiva o al posto in cui si trova.

TURBINIO DI EMOZIONI

In questa installazione l'inchiostro si mescola all'acqua, dando vita a forme e colori diversi ogni volta che un altro pigmento si aggiunge. L'opera è stata creata quasi per caso perché l'idea iniziale era totalmente diversa. Il risultato è stato d'effetto ed ha riscosso successo. 
Il titolo vuol simboleggia ciò che accade dentro di noi. Ogni colore è un'emozione ed essendo tutte insieme si mescolano, dando vita a nuovi colori ed emozioni, creando sensazioni positive o negative, in ogni caso diverse dallo stato iniziale.  
Durante la mostra tutti coloro che hanno guardato il "Turbinio di emozioni" lo hanno associato all'inquinamento marino. Infatti, quando le tossine vengono scaricate in acqua la rendono talmente torbida da non poter vedere attraverso di essa. Opera di Serena (autrice dell'articolo n.d.r.)


BOTTIGLIA #1

Le bottiglie di plastica sono un’opera di Chiara, la prima, quella coi fiori è un invito a fare più attenzione a quello che facciamo al nostro pianeta, l'inquinamento sta danneggiando gli ambienti marini e prima o poi verremo sommersi, invece che dall’acqua, dai nostri stessi rifiuti.


BOTTIGLIA #2


Nella seconda opera di Chiara è presente un gommone "imbottigliato" e sul fondo giacciono degli omini di ferro che rappresentano le vittime del mare.


L'ARTE DELL'ACQUA

Il collage composto da quattrocento foto di migranti morti e salvati in mare, se visto da lontano compone il volto dell'attuale Ministro degli Interni sorridente, una delle figure associate maggiormente a questo tipo di questioni. L’opera è stata criticata e ne è stata chiesta addirittura la rimozione. E' stata giudicata un 'falso ideologico'. Tutte queste valutazioni sono state date a seconda della visione personale dell’opera. Ognuno di noi la legge, come tutta l’arte, a seconda delle proprie percezioni, sensazioni e opinioni. 
Questa è un’opera d'arte, che piaccia o meno. Suscita emozioni e riflessioni. 
Come diceva Salvador Dalì: ''L' arte è fatta per disturbare".

Scritto e fotografato dall'allieva Serena Bevilacqua, classe 5 B, Pisa.


Commenti