VOLARE A CAVALLO scritto da Nancy Fiore, classe 5 C, Arti Figurative, Pisa | INFORMART


Scritto da Nancy Fiore, 5 C Arti Figurative, Pisa

Cactus 2.0 ha tra gli obiettivi principali la valorizzazione del Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa e Cascina a trecento e sessanta gradi. In questo articolo Nancy Fiore, campionessa d’equitazione, iscritta alla classe quinta dell'Artistico a Pisa, ci illustra la sua storia legata all’amore per il Cavallo e l’equitazione come sport agonistico all’interno della Federazione Italiana Sport Equestri.




«Uno sport che ti insegna a volare, è proprio questo che fa l’equitazione. Ho incominciato ad andare a cavallo, appena mi è stato possibile, all' età di 4 anni. Passati due anni feci la mia prima gara di salto ostacoli e da lì è incominciata la mia carriera agonistica. Con le gare di salto ho fatto fino alle 120, ovvero saltavo salti alti 1.20 m. Ho vinto il campionato Toscano nel 2018 proprio in quella categoria con la mia cavalla di nome Queen Flower».




«Contemporaneamente ho incominciato anche un’altra disciplina, ovvero, quella del dressage in parole povere la "danza" con il cavallo. Io e Babylon abbiamo vinto per quattro anni consecutivi i campionati toscani indoor e outdoor, abbiamo ottenuto un terzo posto ai campionati italiani e adesso ci stiamo preparando per i nostri primi internazionali».





Chiudiamo con Lev Nikolàevič Tolstòj il filosofo e scrittore, nonché amante del Cavallo. Invitiamo tutt* a contattarci per mettere in vetrina anche le passioni che caratterizzano le nostre vite, anche fuori dai cancelli degli istituti di Pisa e Cascina.

«Il cavallo possedeva al massimo una qualità che faceva dimenticare tutti i suoi difetti; aveva il “sangue”, sangue “che si fa sentire”, come dicono gli inglesi. I muscoli fortemente rilevati al di sotto della rete delle vene, distesi sotto la pelle sottile, mobile e liscia come raso, sembravano duri come ossa. La testa asciutta, con gli occhi in rilievo, luminosi e vivi, si allargava verso le froge prominenti dalle membrane iniettate di sangue all’interno. In tutta la linea della cavalla, e in particolare nella testa, c’era qualcosa di volitivo e nello stesso tempo di dolce. Era una di quelle bestie che sembra non parlino solo perché la conformazione della loro bocca non lo permette».
La Redazione del Cactus 2.0 ringrazia la giovane Campionessa pisana e le augura di non perdere mai la passione per questa disciplina che nobilita sia l'atleta che l'animale.

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