MUSICART, la nuova rubrica dedicata all'arte musicale dell'artistico.
Fuori l’ultimo pezzo firmato Blveberry, la trap crew che ha
tra le sue fila due vocalist del Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa. Il
gruppo ha sfornato ben otto tracce che lasciano ben sperare per il futuro, ma sono insistenti le voci di corridoio che parlano di un incredibile scioglimento.
Cactus 2.0 ricostruisce la storia del gruppo e cerca di informare le lettrici ed i lettori anche dal punto di vista musicale. Chi usa la musica per dire la propria merita di essere ascoltato.
L’esordio
del 26 gennaio 2018 con Tutto bene fu molto positivo grazie alle quasi 25 mila
visualizzazioni su Youtube. Tutto bene venne prodotto da Weeres, mix e master
di Mattia D'Amato. Molto gradevoli le riprese ed il montaggio Tommaso Corsi.
Il singolo Come un disegno è ambientato tra Piazza dei
Cavalieri, Santa Caterina e Corso Italia a Pisa. Prodotto da MB ha sfiorato le
7 mila visualizzazioni, ma era ancora l’inizio.
Il terzo lavoro marchiato
Blveberry è stato Iene. Il pezzo è andato leggermente meglio di Come un disegno. In totale il terzo step ha racimolato ben 9 mila cliccate su Youtube, uno dei
banchi di prova del nuovo contesto musicale, oltre ovviamente alla piattaforma
Spotify e ad Instagram.
Facebook è,
quasi, retrò.
Mezza delusione per l’ottima Cuore rotto, prodotta da Brvce,
regia di Drosera Prod e diretta da Giacomo Vitali. La rete non ha apprezzato il
quarto lavoro dei Blveberry. Appena 5 mila e 700 “ascoltatori virtuali” hanno lasciato di stucco tutti i componenti e i loro followers.
Uh Ye, invece, è la scossa che tutti aspettavano. Beat da paura
e ascolti triplicati come per magia. Lontano cavalca la carica positiva che
trascina tutta la crew, prodotta stavolta da Kid Caesar e diretta da Matwop, a
sfondare le 33 mila views.
La prima grande affermazione dei Blveberry lancia i
ragazzi come gruppo emergente della scena trap in Toscana e l’entusiasmo cresce
a dismisura tra i tanti seguaci dello stile nato ad Atlanta. Le qualità ci sono
per fare altri passi in avanti in questo maledetto mondo pieno di insidie, scivoloni,
pochi alti e tanti bassi.
I Blueberry già si esaltano per la loro musica, quindi immaginateli se una loro traccia spacca di brutto come Lontano. (cit. una fan livornese)
L’ago della bilancia è rappresentato dalle statistiche ufficiali, vero
e proprio indice di gradimento libero, autogestito & autoprodotto, nella maggior
parte dei casi. Far girare un video virale non è impossibile. Mantenere un
certo livello, invece, diventa un impegno costante e snervante.
Il 5 marzo di quest’anno arriva il primo boccone amaro.
Tutta
l’equipe ha sognato un nuovo successo, meritato e forse troppo scontato.
Il settimo episodio per qualcuno non è stato all'altezza. Il boom non è arrivato con Winston.
Tutti i trapper vogliono sempre di più e l'aver sfiorato di poco il
tetto delle 20 mila visualizzazioni su Youtube, non basta. Probabilmente
qualcuno crede di aver bruciato le tappe e non vede spiragli per il futuro
targato Blveberry.
Relax è stato lanciato venerdì 10 maggio ed ha raggiunto
quota 2 mila click in soli tre giorni.
Lo stesso giorno, casualmente, anche Young Signorino ha messo
fuori Olaciaohi.
Relax è molto apprezzato per metrica e flow. Prodotto da Aaron,
è una delle hit più ganze cantata dai giovani artisti, cresciuti
tra Hip Hop e Rap, ma ora in piena botta trap.
Rap impegnato
I trapper generalmente non si sentono a loro agio in gruppo
e i BB seguirebbero la scia, a quanto pare. La cultura musicale delle Posse appartiene al rap old style,
mentre questa controcultura di rottura porta all’esaltazione del singolo personaggio,
che spesso dalla misera strada conquista il successo e lo ostenta
smisuratamente, senza pensare al domani e alla morale della massa borghese.
Emerge così una differenza di fondo proprio nella sostanza dei testi.
Quelli HipHop, rap
o raggamuffin erano “anche” impegnati nel sociale, sensibili alle
ingiustizie e pronti a schierarsi su tematiche delicate come la
legaizzazione della Ganja o l’antirazzismo.
I trapper, invece, se ne fregano
spudoratamente. Sono distaccati e strafottenti.
Vogliono solo soldi, successo, donne, auto e
divertimenti variegati.
Punto.
Il primo prezzo
Le prossime ore saranno fondamentali per il futuro
della promettente gang, molto seguita tra le studentesse e gli studenti
delle superiori pisane e non. Il fenomeno trap è arrivato da poco in Italia e a
Pisa. Esso rappresenta una spaccatura generazionale nel mondo del rap e dell’hip
hop.
L’epoca dei vestiti larghi sembra esser tramontata.
Lo stile
diventa più british e meno yankee, almeno a primo impatto.
L’unica moda che non
sembra essere mai passata è quella del dito puntato contro.
Sì, il classico dito indice inquisitore.
La trap arrivata
dagli Usa nel 2011, secondo qualcuno porta solo allo sballo e lo sballo direttamente alla morte. I traps sarebbero la degenerazione della generazione odierna.
Sembra di
sentire il coro dei beoni delle majors del secolo scorso, dove addirittura i
cantautori veri erano obbligati ad esibirsi in blayback per esigenze specifiche
delle case discografiche e per evitare eventuali colpi di testa in diretta.
La musica è libertà di espressione, fino a prova contraria.
Young Signorino
I critici ora attaccano, a testa bassa, gli italian trap king’s
come Sferaebbasta e Young Signorino.
Il primo è salito alla ribalta delle cronache per l’assurda tragedia
di Corinaldo. Un’esibizione bagnata dal sangue di alcuni fans, morti
schiacciati dalla pressione della massa traboccante, accorsa per ascoltare la
star del momento in una struttura, evidentemente, non idonea ad accogliere la
numerosissima platea.
Sfera Ebbasta
Sotto accusa i testi di Sfera Ebbasta, troppo crudi e pesanti
per la critica, la stessa che ha quasi messo in secondo piano le presunte
responsabilità degli organizzatori del tragico evento.
L’altra faccia tatuata dell’italian trap è quella del tuttomatto
Young Signorino, che, solo soletto, è riuscito a racimolare oltre 26 milioni visualizzazioni
con una hit no sense, oltre alla valanga di big up per le altre "creazioni” diffuse
in rete. Un caso nel caso.
E’ lui ad aver sbattuto questo genere scomodo nelle
case degli italiani.
In molti credono erroneamente che la parola trap derivi da rap. Invece, le quattro lettere in inglese significano letteralmente trappola. Anzi, i due
ambienti sarebbero addirittura ostili tra di loro.
Non il classico conflitto tra
nuove leve e vecchia guardia, ma ottiche di vita diverse.
Il termine trap sarebbe nato dallo slang degli
abitanti di Atlanta (Usa) per descrivere i ghetti suburbani statunitensi del sud, fatti
di case abbandonate in un teatro di degrado umano, tra fiumi di sostanze stupefacenti e violenze.Vere e proprie trappole per gli sbandati metropolitani, che grazie alla musica trap
cercano di riscattare le loro esistenze bordeline.
Atlanta
Il penoso vespaio di polemiche, tutto italiano, ha coinvolto anche i luminari della sociologia accademica. Ecco l’esempio di un'analisi
sociologica fatta dal dottor Francesco D’Amato sul nuovo fenomeno:
“La trap non piace solo ai giovanissimi, ma l’appeal della trap su un pubblico giovanile, 14-17 anni in particolare, deriva dal fatto che i trapper offrono modelli di individualismo, superficialmente trasgressivo e disincantato, e soprattutto esibizionista, successo, soldi, moda, una messa in scena del sé, attraverso i social media.
I trapper sono molto appropriati ad un certo tipo uso dei social e di comunicazione social e sono frutto di questo tipo di comunicazione”.
Riportiamo la definizione tecnica di questo nuovo genere musicale:
La trap house è fatta da suoni di batteria presi dalla drum machine Roland TR-808, kick pesanti, sub-bassi distorti tipicamente dub, hi-hat a velocità doppia con frequenti rullate e un tempo che mediamente si attesta tra i 120 e i 170 bpm.
La parte strumentale è di solito realizzata con sintetizzatori e VSTi, con melodie minimali, ripetitive, aggressive e/o ipnotiche. Se le principali influenze musicali sono il Southern rap e la Miami bass, con il tempo e la crescita della popolarità di questo sound si creano ulteriori sottogeneri che mescolano anche altre influenze a livello sonoro e di immaginario.
Cactus 2.0 vi terrà aggiornati sugli sviluppi di questa
vicenda artistica.
Invitiamo, in ogni caso, altri artisti dell'area musicale a
contattarci per dare spazio alla loro musica in tutte le sue sfaccettature. Basta inviare una mail a cactus.artistico@gmail.com.
...e lo scioglimento dei Blveberry?
La scena all’ombra della Torre Pendente potrebbe cambiare e
nuovi scenari sarebbero dietro l’angolo. C’è chi parla di uno smembramento
totale, con conseguente nascita di nuove trap crew e chi getta acqua sul fuoco.
Per ora sono solo voci.
Quindi, occhi puntati ai numeri di Spotify, attenzione ai
tanti commenti su Youtube e buona conta dei followers su Instragram.
Tutte cose
che potete tranquillamente fare ascoltando i magici Blveberry!
Segui BlveBerryLine su Instagram :
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