Magma, il destino della forma e la scultura come impronta del nostro divenire, prof. Massimo Bertolini | MOSTRA





Il destino della forma e la scultura come impronta del nostro divenire
 
Mostra a cura di Claudio Cerrato
testo critico del Prof. Giuseppe Cordoni
Opere del Prof. Massimo Bertolini

La mostra al Castello di Costigliole, in Piemonte,  organizzata da Claudio Cerrato, testo critico del prof. Giuseppe Cordoni, con le opere del prof. Massimo Bertolini sta riscuotendo un elevato numero di visitatori e con l’iniziativa di questo fine settimana, ci sarà un’impennata di amanti dell’arte grazie a “Ortogiardinivino & Dispensa” che mette a disposizione dei turisti il “Treno Storico del Monferrato e delle Langhe”, con tanto di locomotiva a vapore che arriverà domenica 14 aprile alla stazione ferroviaria di Motta di Costigliole d’Asti.
I passeggeri del Treno a vapore artistico potranno ammirare il destino della forma nelle sculture del prof. Bertolini al Castello di Costigliole. 
Presenti all’evento il Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino e Giorgio Ferrero, assessore regionale piemontese all'Agricoltura, Caccia e pesca.
 



Riportiamo l’intervista integrale rilasciata ad Elisa Schiffo de La Stampa dallo scultore lucchese, docente del Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa e Cascina:

«Le mie scale? Io sono un professore, più che una lettura spirituale le penso come una fuga dalla realtà. Un po’ come quella dei giovani studenti che hanno grandi qualità, ma faticano a trovare la loro collocazione».

Lo scultore toscano Massimo Bertolini inaugura oggi (sabato 30 marzo) alle 16, nei saloni nobili del castello di Costigliole, la sua mostra «Magma, il destino della forma e la scultura come impronta del nostro divenire». Un’iniziativa realizzata in collaborazione con le associazioni Costigliole Cultura e Davide Lajolo che si inserisce nel progetto «Castello di Costigliole, il racconto e la cultura del territorio» promosso dall’amministrazione comunale e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Porte aperte dal 30 marzo al 30 giugno, il sabato dalle 16 alle 19,30 e la domenica, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19,30.




Bertolini, lucchese, è stato allievo di Floriano Bodini, suo docente di scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara («nasco come figurativo, mi ha cambiato un’esperienza artistica all’isola di Capo Verde»). Ora è insegnante al Liceo Artistico Franco Russoli di Pisa.

Ha già avuto modo di conoscere l’Astigiano: «Sono luoghi che porto nel cuore - confessa - e sto già pensando a un’installazione ad hoc per queste colline dalle perfette geometrie, il bozzetto è già pronto». E ricorda: «Ci sono stato per la prima volta nel 1986, partecipai alla prima Biennale di scultura ad Asti voluta da Clizia Orlando e Claudio Cerrato che all’epoca avevano la galleria L’Archivolto ad Asti, dall’architetto Salva Garipoli e curata dal critico Mario De Micheli. Un’iniziativa che rimane una pietra miliare per me come per altri artisti. Poi ho esposto alla galleria Il Platano».

L'assessore Ferrero e il prof. Bertolini
 
Anche al castello di Costigliole Bertolini ha già esposto. «Ho partecipato, nel 2012, alla collettiva per i 100 anni dalla nascita dello scrittore Davide Lajolo. Allo scrittore vinchiese ho anche dedicato una scultura che si ispira a un suo racconto dedicato alla moglie. Mentre allestivo la mostra si era già parlato di un mio ritorno, Laurana Lajolo mi ha proposto di portare le mie opere a Nizza, a Palazzo Crova che ospita la collezione d’arte del papà Davide».

L’esposizione

«In questa occasione - spiega Bertolini - presento solo sculture. In legno, bronzo, marmo, acciaio “corten”, che aprono gli orizzonti a una serie di tematiche. Le scale raccontano la fuga. Poi c’è la tematica della migrazione: l’arco alto 2 metri in “corten” rappresenta il punto di partenza e di arrivo, le figure lo tagliano, la frattura rimane sempre. Le figure disposte alla rovescia rappresentano invece il viaggio che si interrompe. E poi ancora affronto la tematica delle radici, l’albero diventa il ceppo di chi torna e trova le proprie radici».

E conclude: 
«Una scultura ricorda un momento particolare, la grande tempesta che qualche anno fa ha devastato Forte dei Marmi. Quel triste ricordo che qui è raccontato in un bozzetto, nel centro toscano è diventato un’installazione di mille metri quadrati, interamente realizzata con i tronchi abbattuti».



Approfondimenti e rassegna stampa:





Orari di visita: sabato 16:00-19:30, domenica 10:00-12:30 e 16:00-19:30.
Per informazioni e prenotazioni: costigliole.cultura@gmail.com – telefono 3481387521.

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