La vita e l'esempio di Italo Geloni, deportato nei campi di sterminio | EVENTO


GIORNATA DELLA MEMORIA 2018


Il giorno 18 gennaio 2018 si svolgerà presso l’Aula Magna del Liceo Artistico F. Russoli sede di Pisa la “Giornata della Memoria”.
L’evento è rivolto ad alcune classi dell’Istituto e si svolgerà dalle ore 11,30 alle ore 13.00.
L’iniziativa vede coinvolta la scuola e l’associazione ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati). Nell’occasione si parlerà di Italo Geloni, deportato nei campi di concentramento nazisti, sarà presente all’incontro la figlia di Italo, Laura Geloni, vice Presidente dell’Associazione.

Italo Geloni, nato il 23 novembre 1924 a Serravezza (LU) in una famiglia antifascista. L’8 settembre 1943 è a La Spezia, dove presta servizio militare. Venuto a conoscenza dell’armistizio mette fuori uso alcuni depositi e delle imbarcazioni dell’arsenale militare e si unisce a un gruppo di partigiani con i quali è già in contatto.
Arrestato dalle SS a La Spezia il 2 luglio 1944, con altri compagni attivi della Resistenza in un’abitazione nella quale erano nascosti. Detenuto nel carcere di Villa Andreini a La Spezia, in quello di Marassi a Genova ed infine al San Vittore a Milano.
Successivamente trasferito al campo di Bolzano-Gries, dove viene assegnato al blocco “E” e riceve il numero di matricola 2852. Deportato il 5 settembre 1944 al campo di Flossenburg, dove giunge il 7 settembre. Classificato con la categoria “Schutz”*, riceve il numero di matricola 21.569.

Trasferito al sottocampo di Hersbruck nelle vicinanze di Norimberga, dove collabora all’organizzazione di un comitato di liberazione e tenta una fuga. Scoperto dalle SS viene condannato a morte, ma poi rilasciato e trasferito nel campo di concentramento di Mauthausen, dove lavora nella compagnia di punizione alla cava di pietra.

Successivamente trasferito nuovamente a Hersbruck e poi costretto a raggiungere a piedi il sottocampo di Saal-Donau (Flossenburg). Il 9 aprile 1945 viene trasferito a piedi e in treno nel campo di concentramento di Dachau, dove giunge il 24 aprile, viene classificato con la categoria “Schutz” e riceve il numero di matricola 159.745.
Liberato il 29 aprile 1945 a Dachau dall’esercito americano. Negli anni successivi si adopera attivamente per tenere viva la memoria della deportazione.
Per molti anni è stato il presidente della sezione ANED di Pisa.

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