"Il corpo della donna nella pubblicità", elaborato dell'allieva Alice Matteoli, classe 5 B, grafica, Pisa a.s. 2024/25 | MANIFESTO
L'oggettificazione delle donne nei manifesti pubblicitari è un problema diffuso e spesso invisibile, ma che ha un impatto profondo sulla percezione che abbiamo di noi stessi e degli altri. Spesso vediamo donne ritratte in pubblicità di automobili, profumi, alcolici e altri prodotti, mostrate in pose provocanti o nude, senza alcun contesto che le renda persone complete. In queste immagini, la donna è ridotta a un corpo da ammirare, senza emozioni, pensieri o storie da raccontare. Il messaggio che passa è che la sua bellezza fisica sia l'unica cosa che conta.
Nei manifesti pubblicitari di macchine, per esempio, è frequente vedere una donna in pose sensuali accanto a un'auto lussuosa, come se possedere quell'auto fosse un modo per conquistare il suo corpo. Allo stesso modo, in pubblicità di alcolici o profumi, donne parzialmente nude vengono utilizzate per vendere il prodotto, come se la loro sessualità fosse la chiave per attirare l'attenzione. In questi casi, il corpo della donna diventa un semplice strumento per attrarre il consumatore, senza che vi sia un vero legame con il prodotto che si sta promuovendo.
Questa visione riduttiva delle donne non solo rinforza stereotipi dannosi, ma ci fa dimenticare che le donne sono persone complesse, con sogni, emozioni e pensieri. Ridurle a oggetti sessuali o a icone di bellezza irraggiungibili ha un impatto negativo, soprattutto sulle giovani generazioni, che si sentono spesso inadeguate o incapaci di raggiungere quegli standard.
L'assenza di diversità e di rappresentazioni reali nei media contribuisce ad alimentare insicurezze e disagio. Per cambiare questa visione e mentalità, è importante promuovere una pubblicità che rispetti la dignità di ogni persona, che mostri le donne nella loro complessità e che metta in luce non solo la loro bellezza, ma anche le loro capacità, la loro intelligenza e la loro forza. Solo così possiamo sperare di costruire una cultura che valorizzi davvero tutti, senza ridurre nessuno a un semplice oggetto da guardare.
Scritto dall'allieva
Alice Matteoli
Allieva: Alice Matteoli
Classe: V B
Indirizzo: Grafica, a.s. 24/25, Pisa
Manifesto: "Il corpo della donna nella pubblicità"
Referente: Prof.ssa Simonetta Catassi
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